di Oliviero Bettinelli
Non dovrebbero esistere momenti particolari per vivere la coerenza del Vangelo. Ci possono essere momenti piĂą difficili ma sono momenti in cui ci viene richiesto il coraggio e la luciditĂ di calarla nella storia che si sta vivendo sapendo che, come cristiani, abbiamo il dono e il dovere di un messaggio da annunciare e di una speranza da testimoniare.
Il 25 Aprile è un giorno di memoria che offre temi e riflessioni ideali molto forti là dove libertà e democrazia hanno preso forma grazie a un’esperienza drammatica come solo una guerra e una oppressione violenta possono provocare.
La storia di Teresio Olivelli è la storia di un uomo che vive tra la Prima e la Seconda Guerra mondiale. Cattolico di nascita e di formazione, la sua vicenda umana è cadenzata dai passaggi tipici di un’epoca drammatica e a volte indecifrabile. In questo contesto matura la convinzione di riuscire a vivere la radicalità evangelica con la forza morale e la fede adulta che può essere sostenuta dall’unica Parola che è Via, Verità e Vita.
Durante la resistenza e la prigionia vissuta durante la Seconda Guerra mondiale Olivelli ci offre la possibilità di rileggere quel periodo storico non solo per il valore politico che rappresenta, ma anche attraverso la narrazione di vite vissute con coerenza e abnegazione perché la libertà venisse conquistata con dignità e senza rinnegare la propria storia e le proprie convinzioni.
Ma è la coerente fedeltà alla sua fede che portano Olivelli a dipanare le ombre e orientare le scelte; volontario nella campagna di Russia per “fondermi nella massa, in solidarietà col popolo che senza averlo deciso combatte e soffre”, arriva poi l’adesione alle Fiamme Verdi, le formazioni partigiane della Resistenza di ispirazione cattolica e, infine, l’arresto. Una testimonianza lasciataci durante la sua prigionia in un campo di concentramento fa emergere, anche qui, una indomabile presenza piena di spiritualità che va dalla catechesi ai suoi compagni, alla condivisione della lettura del Vangelo, fino ai momenti di preghiera. Una adesione totale alle sofferenze dei più deboli che lo porteranno poi al sacrificio della vita nel gennaio del 1945.
Segni tutti di una resistenza forte e quotidiana, attaccata alla vita di tutti i giorni e alla sua scelta di fede coerente. Una resistenza tota alla violenza, all’oppressione, all’umiliazione.
Teresio ci ha insegnato che si può fare resistenza, si può provare a vivere la complessità del mondo e le sue difficoltà provando a cambiarle. Che si può, per amore, essere ribelli.
La Preghiera del Ribelle
di Teresio Olivelli e Carlo Bianchi
“ Signore, che fra gli uomini drizzasti la Tua Croce segno di contraddizione,
che predicasti e soffristi la rivolta dello spirito contro le perfidie e gli interessi dominanti, la sorditĂ inerte della massa,
a noi, oppressi da un giogo numeroso e crudele che in noi e prima di noi ha calpestato Te fonte di libera vita,
dĂ la forza della ribellione.
Dio che sei VeritĂ e LibertĂ , facci liberi e intensi:
alita nel nostro proposito, tendi la nostra volontĂ , moltiplica le nostre forze, vestici della Tua armatura.
Noi ti preghiamo, Signore.
Tu che fosti respinto, vituperato, tradito, perseguitato, crocifisso, nell’ora delle tenebre ci sostenti la Tua vittoria: sii nell’indigenza viatico, nel pericolo sostegno, conforto nell’amarezza.
Quanto piĂş s’addensa e incupisce l’avversario, facci limpidi e diritti.
Nella tortura serra le nostre labbra.
Spezzaci, non lasciarci piegare.
Se cadremo fa’ che il nostro sangue si unisca al Tuo innocente e a quello dei nostri Morti a crescere al mondo giustizia e caritĂ .
Tu che dicesti: “Io sono la resurrezione e la vita” rendi nel dolore all’Italia una vita generosa e severa.
Liberaci dalla tentazione degli affetti: veglia Tu sulle nostre famiglie.
Sui monti ventosi e nelle catacombe della cittĂ , dal fondo delle prigioni, noi Ti preghiamo: sia in noi la pace che Tu solo sai dare.
Signore della pace e degli eserciti, Signore che porti la spada e la gioia, ascolta la preghiera di noi, ribelli per amore”.