Nel secondo incontro a due voci sulla Laudato si’ tra il cardinale De Donatis e il climatologo Luca Mercalli che si è tenuto ieri sera nella Basilica di San Govanni in Laterano si è parlato di strategie ed emergenza, dalla casa ai trasporti, dallo spreco alimentare agli acquisti.

Il Professor Mercalli ha sottolineato quattro punti di impegno civile, che possono essere messi in atto da tutti noi senza aspettare i grandi interventi della politica.
- CASA: la nostra è una casa comune. Nelle nostre case possiamo iniziare a fare moltissimo per il pianeta: isolamento termico, vetri doppi, approfittare del sole con i pannelli solari. E piccoli gesti come spegnere le luci quando non servono o comprare elettrodomestici sostenibili;
- TRASPORTI: è davvero necessario muoversi cosi tanto? Bisogna potenziare il telelavoro, le teleconferenze. Altrimenti utilizzare i mezzi pubblici o la bicicletta. L’aereo andrebbe usato davvero poco perchè è il mezzo piu inquinante di tutti;
- DIETA: lo spreco alimentare è una cattiva abitudine. Noi sprechiamo il 30% di quello che produciamo nel paese. Bisogna mangiare meno carne, innanzitutto, tornando per esempio ad abitudini della tradizione del passato, dove la carne era quasi un premio, un regalo che ci si concedeva. E quando proprio non si può fare a meno di mangiarla è bene acquistare solo carne locale;
- CONSUMI QUOTIDIANI: cerchiamo di acquistare cose concrete, riflettiamo sullo spreco, regaliamo cose durevoli, che servano. Allontaniamoci dalla logica dell’usa e getta che tanto nuoce al nostro ambiente.
Il Professore ha concluso il suo intervento con una citazione di San Francesco, ricordandoci che la nostra madre terra ci sostenta e governa.
Il Cardinale De Donatis ha invitato tutti a una riflessione vera e importante: guardando alla realtĂ non possiamo non ccorgerci del deterioramento che abbiamo causato alla nostra Casa comune. Non siamo stati dei custodi delle meraviglie del creato che ci sono state donate, ma siamo diventati prepotenti e usurpatori, come se tutto ci appartenesse di diritto. Il suo commento anche alla lettera di san Paolo ai Romani (8, 18 -27): “La caducitĂ cui è sottoposta la nostra casa comune e la schiavitĂą della corruzione non sono imputabili alla responsabilitĂ del Creatore nĂ© del creato”, aggiungendo che “tutta la tensione esistente tra la realtĂ negativa e sofferta di un presente temporaneo e quella positiva e definitiva del futuro caratterizzata dalla gloria e dalla redenzione del corpo”.
Riportiamo le letture recitate durante l’incontro.
Laudato si’ (n.23):
Il clima è un bene comune, di tutti e per tutti. Esso, a livello globale, è un sistema complesso in relazione con molte condizioni essenziali per la vita umana. Esiste un consenso scientifico molto consistente che indica che siamo in presenza di un preoccupante riscaldamento del sistema climatico. Negli ultimi decenni, tale riscaldamento è stato accompagnato dal costante innalzamento del livello del mare, e inoltre è difficile non metterlo in relazione con l’aumento degli eventi meteorologici estremi, a prescindere dal fatto che non si possa attribuire una causa scientificamente determinabile ad ogni fenomeno particolare. L’umanità è chiamata a prendere coscienza della necessità di cambiamenti di stili di vita,di produzione e di consumo, per combattere questo riscaldamento o, almeno, le cause umane che lo producono o lo accentuano. E’ vero che ci sono altri fattori (quali il vulcanismo, le variazioni dell’orbita e dell’asse terrestre, il ciclo solare), ma numerosi studi scientifici indicano che la maggior parte del riscaldamento globale degli ultimi decenni è dovuta alla grande concentrazione di gas serra (biossido di carbonio, metano, ossido di azoto ed altri) emessi soprattutto a causa dell’attività umana. La loro concentrazione nell’atmosfera ostacola la dispersione del calore che la luce del sole produce sulla superficie della terra. Ciò viene potenziato specialmente dal modello di sviluppo basato sull’uso intensivo di combustibili fossili, che sta al centro del sistema energetico mondiale. Ha inciso anche l’aumento della pratica del cambiamento d’uso del suolo, principalmente la deforestazione per finalità agricola.
(n. 25)
I cambiamenti climatici sono un problema globale con gravi implicazioni ambientali, sociali, economiche, distributive e politiche, e costituiscono una delle principali sfide attuali per l’umanità . Gli impatti più pesanti probabilmente ricadranno nei prossimi decenni sui Paesi in via di sviluppo. Molti poveri vivono in luoghi particolarmente colpiti da fenomeni connessi al riscaldamento, e i loro mezzi di sostentamento dipendono fortemente dalle riserve naturali e dai cosiddetti servizi dell’ecosistema,come l’agricoltura, la pesca e le risorse forestali. Non hanno altre disponibilità economiche e altre risorse che permettano loro di adattarsi agli impatti climatici o di far fronte a situazioni catastrofiche, e hanno poco accesso a servizi sociali e di tutela. Per esempio, i cambiamenti climatici danno origine a migrazioni di animali e vegetali che non sempre possono adattarsi, e questo a sua volta intacca le risorse produttive dei più poveri, i quali pure si vedono obbligati a migrare con grande incertezza sul futuro della loro vita e dei loro figli. E’ tragico l’aumento dei migranti che fuggono la miseria aggravata dal degrado ambientale, i quali non sono riconosciuti come rifugiati nelle convenzioni internazionali e portano il peso della propria vita abbandonata senza alcuna tutela normativa. Purtroppo c’è una generale indifferenza di fronte a queste tragedie, che accadono tuttora in diverse parti del mondo. La mancanza di reazioni di fronte a questi drammi dei nostri fratelli e sorelle è un segno della perdita di quel senso di responsabilità per i nostri simili su cui si fonda ogni società civile.
Dalla lettera ai Romani 8, 18-27
Io ritengo, infatti, che le sofferenze del momento presente non sono paragonabili alla gloria futura che dovrĂ essere rivelata in noi. La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio; essa infatti è stata sottomessa alla caducitĂ – non per suo volere, ma per volere di colui che l’ha sottomessa – e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitĂą della corruzione, per entrare nella libertĂ della gloria dei figli di Dio. Sapppiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo. PoichĂ© nella speranza noi siamo stati salvati. Ora, ciò che si spera, se visto, non è piĂą speranza; infatti, ciò che uno giĂ vede, come potrebbe ancora sperarlo? Ma se speriamo quello che non vediamo, lo attendiamo con perseveranza. Allo stesso modo anche lo Spirito viene in aiuto alla nostra debolezza, perchĂ© nemmeno sappiamo che cosa sia conveniente domandare, ma lo Spirito stesso intercede con insistenza per noi, con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa quali sono i desideri dello Spirito, poichĂ© egli intercede per i credenti secondo i disegni di Dio.
Preghiera per la nostra terra
Dio onnipotente, che sei presente in tutto l’universoe nella più piccola delle tue creature,Tu che circondi con la tua tenerezza tutto quanto esiste,riversa in noi la forza del tuo amoreaffinché ci prendiamo cura della vita e della bellezza.Inondaci di pace, perché viviamo come fratelli e sorellesenza nuocere a nessuno. O Dio dei poveri, aiutaci a riscattare gli abbandonati e i dimenticati di questa terrache tanto valgono ai tuoi occhi. Risana la nostra vita, affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo, affinché seminiamo bellezzae non inquinamento e distruzione. Tocca i cuori di quanti cercano solo vantaggia spese dei poveri e della terra. Insegnaci a scoprire il valore di ogni cosa, a contemplare con stupore, a riconoscere che siamo profondamente uniti con tutte le creature nel nostro cammino verso la tua luce infinita. Grazie perché sei con noi tutti i giorni. Sostienici, per favore, nella nostra lotta per la giustizia, l’amore e la pace.