“Ispiraci il sogno di un nuovo incontro, di dialogo, di giustizia, di pace.

Stimolaci a creare societĂ  piĂą sane e un mondo piĂą degno senza povertĂ , senza violenza, senza guerre” (FT)



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Lettera del Rettore di San Gregorio Nazianzeno presso la Camera dei Deputati


Cari senatori e deputati.

E’ mio desiderio, qui dalla nostra Chiesa di San Gregorio Nazianzeno presso la Camera, rivolgermi a Voi  per accompagnarvi spiritualmente in questi giorni così delicati per il nostro paese. Lo faccio con discrezione, semplicemente, appena dopo aver celebrato la Santa Messa per tutti Voi.

E’ bello per me raccogliere in questo momento il sentimento di Paolo che leggiamo nella Lettera ai Filippesi : “Rendo grazie al mio Dio ogni volta che mi ricordo di voi. Sempre, quando prego per tutti voi, lo faccio con gioia a motivo della vostra cooperazione per il Vangelo”(Fil 1,3).  Questa cooperazione la leggo anche per tutti coloro che, non credenti, ho visto in questi anni lavorare con non poca fatica per il bene comune. L’altezza e la profondità della nostra democrazia, consentono la collaborazione tra valori cristiani e laici anche in questa sede così autorevole.

La memoria cristiana come sapete è essenzialmente gratitudine, che si fa subito preghiera, una preghiera piena di stupore perché lo Spirito non solo agisce sempre lungo la storia, ma ci permette oggi di raccogliere i frutti di coloro che prima di noi hanno seminato, faticato per il vangelo e per il bene del nostro paese. Nei prossimi giorni durante i quali voi in particolare, sarete costruttori di futuro, non dimenticatevi neanche per un istante la grande storia dell’Italia. Una storia che ha attraversato giorni non solo difficili ma anche drammatici; una storia di cui nessuno è padrone, ma tutti siamo custodi.

Sapete bene cosa ci ha raccontato la figlia Maria Romana, a proposito di Alcide De Gasperi : “Quando lui era in prigione  mi scrisse la storia del Vangelo ritagliando fotografie della Palestina da una rivista inglese.[…[ Sotto ogni fotografia scriveva una parte del Vangelo ed un suo commento”. Da prigioniero, dunque, proprio come l’apostolo qui a Roma, evangelizzava, annunciava con la vita, portando nel cuore la sua famiglia e la sua patria. Un annuncio sofferto e offerto che possiede la serena coscienza di essere tutti partecipi della Grazia come ancora ci ricorda Paolo. Vi affido a questa Grazia che ci previene e ci sostiene.

Chiedo allo Spirito che ci insegni ogni giorno a saper riconoscere i segni dei tempi, a soccorrere le malattie del nostro paese e prima ancora del nostro cuore, avendo davanti il modello del Buon Samaritano che Papa Francesco ci ha riproposto nella Lettera Enciclica Fratelli Tutti.

Ci aiuta ancora Alcide De Gasperi che scrive alla moglie Signora Francesca nell’agosto del 1927, in una delle sue lettere più conosciute: “Ci sono molti che nella politica fanno solo una piccola escursione, come dilettanti, ed altri che la considerano, e tale è per loro, come un accessorio di secondarissima importanza. Ma per me, fin da ragazzo è stata la mia missione.

Ringrazio il Signore per aver donato al nostro paese, uomini e donne, cristiani, statisti, che hanno servito e rappresentato un’Italia antica e sempre nuova, sostenendo con la loro azione politica umile e forte, le speranze di intere generazioni, sempre guidati dal vangelo e dalla nostra altissima Costituzione repubblicana. Di tutto questo c’è bisogno anche oggi.

Penso sia essenziale ridirci i fondamenti spirituali e costituzionali sui quali poggiano le attese dei nostri cittadini, altrimenti corriamo tutti il rischio di costruire sulla sabbia e di dare una lettura della realtĂ  politica, superficiale e distorta.

Non a caso anche la chiesa che è in Italia invita i cristiani   per i prossimi anni ad una azione pastorale ma vorrei anche dire “politica” con il “metodo” dell’Ascolto contemplativo.  E’ un servizio spirituale prima di tutto; non solo fonda una azione politica efficace, ma la libera dal grave pericolo della mondanità: “fare per prima, per massima cosa, azione interiore, culturale e spirituale”, come sottolineava Monsignor Montini alla FUCI.

Vorrei anche ricordare a tutti noi, in questi tempi di “pazzia della guerra” come dice il Santo Padre, che la prima violenza è sempre quella dello sguardo e del linguaggio; tante pagine bibliche vengono alla mente. Sono convinto che la sobrietà nei giudizi e nel linguaggio possa aiutare non poco l’efficacia della vostra azione politica a favore del bene comune. Siamo chiamati a pronunciare non parole che vincono, ma parole che salvano. Solo queste ultime producono molto frutto.

Chiudo con una parola che per il mio servizio è molto importante; leggiamo nella lettera agli Ebrei: «Pur essendo figlio Egli imparò l’obbedienza delle cose che patì…»(Eb 5,8). Per le altre cose della vita possiamo avere maestri di ogni genere. Per la politica, la scienza, la letteratura, quanti maestri ci sono! Ma quando entriamo nell’ombra del dolore non c’è nessun maestro perchĂ© tutte le voci tacciono. Non dimentichiamoci delle sofferenze del nostro popolo e di quelle del mondo intero, li troveremo i seggi piĂą alti e prestigiosi.

Vi ringrazio di cuore e vi saluto con le parole di Tommaso Moro vostro patrono, che rivolgendosi a Dio, così pregava: «di avere la forza di cambiare le cose che posso cambiare, di avere la pazienza di accettare le cose che non posso cambiare, di avere soprattutto l’intelligenza di saperle distinguere».

Con gratitudine e la mia preghiera

Monsignor Francesco Pesce

Rettore della chiesa di San Gregorio Nazianzeno  presso la Camera dei Deputati

Appunti di ecologia integrale

La road map di Papa Francesco: dalla Evangelii Gaudium alla Fratelli Tutti“: https://fb.watch/dEgsNse8x_/

Oltre l’emergenza per promuovere la cultura della cura” – Don Maurizio Tarantino, Direttore Caritas di Otranto: https://fb.watch/dEgx2k-FER/

“Il processo sinodale: luogo dell’ascolto e della condivisione” – Mons. Francesco Pesce, Incaricato Servizio Pastorale Sociale e del Lavoro e Oliviero Bettinelli, Vicedirettore Servizio Pastorale Sociale e del Lavoro: https://fb.watch/dEgAkckCaK/

Custodi del creato al tempo dei cambiamenti climatici” – Cecilia Dall’Oglio, Direttrice programmi europei “Movimento Laudato Si’”, Pierluigi Sassi, Presidente Earth Day Italia: https://fb.watch/dEgEzichiA/

“Quando commerciare fa rima con armare”- Don Renato Sacco, Consigliere Nazionale Pax Christi, redattore di Mosaico di Pace: https://fb.watch/dEgK32ZCpd/

“Informare per partecipare: dal PNRR ai trattati internazionali” – Monica Di Sisto, giornalista, vicepresidente Fairwatch, osservatorio su commercio internazionale e clima e con Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia WWF Italia https://fb.watch/dEgOrJVYfP/

“Dialogo fra generazioni, educazione e lavoro: strumenti per edificare una pace duratura” – don Tonio Dell’Olio, Presidente della Pro Civitate Christiana di Assisi, giornalista e redattore di Mosaico di Pace: https://fb.watch/dEgUr2TpWm/

Pace è giustizia sociale” – Nicoletta Dentico, responsabile programma di salute globale, Society for International Development (SID): https://fb.watch/dEgX_UItj9/

La finanza: meccanismi e responsabilità” – Simone Grillo, Banca Etica: https://fb.watch/dEg-LxIDhM/

“Migrazioni e migranti” – Luca Di Sciullo, Presidente Centro Studio e Ricerche IDOS: https://fb.watch/dEh2E6iAkj/

“A proposito di economia trasformativa” – Riccardo Troisi , economista e docente di Economia Trasformativa presso l’UniversitĂ  Cooperativa di Colombia: https://fb.watch/dEh61_WndS/

“Questa economia uccide” – Monica Di Sisto , giornalista, Vicepresidente di Fairwatch, osservatorio su commercio internazionale e clima: https://fb.watch/dEh9hhR_M6/

“Dalle buone prassi alla buona politica” – Toni Mira, giornalista Avvenire, esperto di problemi sociali: https://fb.watch/dEhbZaFxqX/

Il tortuoso mondo del lavoro. Sulle tracce di percorsi possibili” – Soana Tortora (Solidarius Italia) e con Marco Ruopoli (coop. SOPHIA): https://fb.watch/dEhff_xT6s/

Pensare progetti per iniziare processi. La sfida e la pazienza del lavoro di comunitĂ ” – Oliviero Bettinelli, Vicedirettore dell’Ufficio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Roma: https://fb.watch/dEhhQhipux/

“La comunità ecclesiale tra coerenze, impegno e annuncio. Tracce di un cammino” – Mons. Francesco Pesce, Incaricato Servizio Pastorale Sociale e del Lavoro: https://fb.watch/dEhjEhe0ex/

 

Editoriale

Il diritto a “Laudare Deum ” di Oliviero Bettinelli

RIFLESSIONE SULLA LAUDATE DEUM, OLIVIERO BETTINELLI

La carta dei diritti dell’uomo si evolve con la nostra storia. Gli uni non cancellano gli altri, ma li integrano con sempre maggiore consapevolezza. Papa Francesco ne è interprete e guida. La sua riflessione e il suo discernimento nella “Laudate Deum” ci orientano con sapienza a declinare alcuni diritti che come singolo e come comunità siamo chiamati a esercitare.

Abbiamo diritto a governanti che reagiscano di più, poiché il mondo che ci accoglie si sta sgretolando e forse si sta avvicinando a un punto di rottura.

Abbiamo diritto di non nasconderci di fronte agli eventi che ci dicono come “l’impatto del cambiamento climatico danneggi sempre più la vita di molte persone e famiglie.

Abbiamo il diritto di non pagare gli effetti del disastro che si instaura in termini di salute, lavoro, accesso alle risorse, abitazioni, migrazioni forzate e in altri ambiti

Abbiamo il diritto di considerare i problemi legati all’ambiente come un problema sociale globale che è intimamente legato alla dignità della vita umana.

Abbiamo il diritto ad una informazione corretta che non cerchi di negare l’evidenza dei segni del cambiamento climatico, di nasconderli, di dissimularli o di relativizzarli.

Abbiamo il diritto di essere guidati da pastori liberi da opinioni sprezzanti e irragionevoli , che riconoscano che l’origine antropica del cambiamento climatico «non può più essere messa in dubbio» e ne facciano oggetto di riflessione.

Abbiamo il diritto a momenti di sensibilizzazione competenti perché come società possiamo vincere la tendenza a «minimizzare» il problema o addirittura a metterlo in ridicolo, riducendolo a una questione «solo ambientale, “verde”, romantica» e non invece – quale è – un problema umano e sociale in senso ampio e a vari livelli.

Abbiamo il diritto di dimostrare che non è vero che gli sforzi per mitigare il cambiamento climatico porteranno a una riduzione dei posti di lavoro quando, al contrario, milioni di persone perdono il lavoro a causa delle varie conseguenze del cambiamento climatico, come l’innalzamento del livello del mare o la siccità.

Abbiamo il diritto di camminare verso un punto di svolta reale, all’insegna della responsabilità per l’eredità che lasceremo dietro di noi dopo il nostro passaggio in questo mondo.

Abbiamo il diritto di essere consapevoli che non possiamo piĂą fermare gli enormi danni che abbiamo causato e, forse, siamo appena in tempo per evitare danni ancora piĂą drammatici.

Abbiamo il diritto di denunciare le grandi potenze economiche che non si preoccupano di questo, ma solo di ottenere il massimo profitto al minor costo e nel minor tempo possibile.

Abbiamo il diritto di temere un «paradigma tecnocratico», sottovalutando che il nostro potere è aumentato freneticamente in pochi decenni e siamo diventati altamente pericolosi, capaci di mettere a repentaglio la vita di molti esseri e la nostra stessa sopravvivenza.

Abbiamo il diritto di denunciare la logica del massimo profitto al minimo costo e con essa la decadenza etica del potere reale, ormai mascherata dal marketing e dalla falsa informazione, da meccanismi utili nelle mani di chi ha maggiori risorse per influenzare l’opinione pubblica attraverso di essi.

Abbiamo il diritto di partecipare nello spazio dovuto alle aggregazioni e organizzazioni della società civile che a livello politico e diplomatico auspicano un multilateralismo dal basso che non dipenda dalle mutevoli circostanze politiche o dagli interessi di pochi ma che abbia un’efficacia stabile.

Abbiamo il diritto di avere governanti che sviluppino più democratizzazione» nella sfera globale, anche tramite una nuova procedura per il processo decisionale e per la legittimazione di tali decisioni, poiché quella stabilita diversi decenni fa non è sufficiente e non sembra essere efficace. Non sarà utile sostenere istituzioni che preservino e tutelino i diritti dei più forti senza occuparsi dei diritti di tutti.

Abbiamo il diritto di richiedere un’inversione di rotta, che superi la logica dell’apparire sensibili al problema ma che non attivi con coraggio cambiamenti sostanziali.

Abbiamo il diritto a costruire un futuro di speranza per evitare il rischio nel quale corriamo il rischio di rimanere bloccati nella logica di rattoppare, rammendare, legare col filo, mentre sotto sotto va avanti un processo di deterioramento che continuiamo ad alimentare.

Abbiamo il diritto di essere profondamente e dignitosamente umani, responsabili e custodi del Creato che ci è stato dato in Dono, organizzando la speranza in modo efficiente, vincolante e facilmente monitorabile.

In Evidenza

Ascoltare i territori per narrare la speranza

17 aprile 2023

L’Ufficio della “Pastorale sociale, del lavoro e della custodia del creato” della Diocesi di Roma promuove il 17 aprile alle ore 17,30, presso la “sala Poletti” del Vicariato di Roma, un incontro su “RETI DI MUTUALISMO E POLI CIVICI A ROMA”: 0sservatorio delle reti romane di mutualismo e sperimentazione di centri civici a supporto dello sviluppo locale integrale delle periferie”.

Per leggere il comunicato: http://www.pastoralesociale.diocesidiroma.it/index.php/ascoltare-i-territori-per-narrare-la-speranza/

 

 

 

 

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