Questa mattina, presso CasAcli, si è tenuta la presentazione del percorso per Animatore politico della Scuola Centrale di Formazione Livio Labor, “Scendere dal balcone per fare buona politica”.
Alla presentazione hanno partecipato Erica Mastrociani, Consigliera di Presidenza Acli nazionali, Lidia Borzì, Delegata al dipartimento Istituzioni, Acli nazionali, Franca Rizzuni, Responsabile tecnica Funzione Formazione Acli Nazionali, don Francesco Pesce, incaricato per il Servizio della Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Roma e Patrizia Cappelletti, Dottore di Ricerca in Scienze sociali presso l’universitĂ Cattolica del Sacro Cuore di Milano e coordinatrice dell’Archivio della generativitĂ sociale.
La Scuola Centrale di Formazione Livio Labor è una realtà formativa che si svolge a Roma e che da tre anni le Acli portano avanti in 3 ambiti formativi distinti per la formazione di altrettante figure associative: l’animatore di comunità , cioè colui che organizza, anima e coordina i progetti, il segretario all’organizzazione che garantisce l’efficienza organizzativa e assicura il buon andamento delle attività e dei servizi, e il dirigente politico.
In particolare, il percorso per Animatore Politico è alla sua seconda edizione e si propone di formare una classe dirigente delle ACLI consapevole del particolare momento che stiamo attraversando e capace di uno sguardo nuovo, che sappia fare dei suoi valori fondanti il valore aggiunto che le consenta di trovare chiavi nuove sulle quali intervenire.
Il percorso vuole rimettere al centro l’uomo, la politica, il rapporto con il territorio. Per riprendere e rilanciare un’azione formativa che appartiene alla storia delle Acli.
Il percorso quest’anno si pone gli obiettivi di sensibilizzare i partecipanti sulla complessità dei temi di grande attualità , che richiedono un profondo cambiamento di mentalità , di promuovere e diffondere buone pratiche di sviluppo sostenibile e di fornire un bagaglio di conoscenze e di strumenti operativi per perseguire il Bene Comune e la responsabilità verso le nuove generazioni.