Breve resoconto e punti di discussione dell’incontro
L’incontro è stato organizzato dal Servizio Pastorale Sociale e del Lavoro della Diocesi di Roma.
All’incontro conoscitivo “Tutela e Protezione dell’ambiente”, avvenuto il 6 maggio 2019 nella Parrocchia di Santa Maria ai Monti a Roma, hanno partecipato in ordine d’intervento:
– Anna Barberio, Consigliere Sezione Roma di Italia Nostra (onlus);
– Paolo Menichetti, Coordinatore Regionale dell’Associazione Forumambientalista Lazio;
– Giuseppe Onufrio, Direttore Esecutivo di Greenpeace Italia;
– Diego Pasquali, laureato in Scienze Storiche, appassionato ai temi legati all’ambiente è esperto in comunicazione e informazione ambientale;
– Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia WWF Italia;
– Alfonso Cauteruccio, Presidente Associazione Culturale Greenaccord;
– Dante Fasciolo,Segretario Generale del Movimento Azzurro.
Durante l’incontro sono emersi obiettivi e proposte riguardanti il tema della tutela e della protezione dell’ambiente e diverse opinioni e approcci all’Enciclica Laudato Si’, che sono sintetizzati qui di seguito:
Anna Barberio, Italia Nostra: i beni culturali e ambientali delle città , i parchi, i paesaggi, la qualità del territorio, il risanamento ambientale della Penisola, la promozione di uno sviluppo sostenibile sono fra i principali obiettivi dell’Associazione. L’Enciclica ha rappresentato un approccio molto positivo, soprattutto perché ha consentito la possibilità di incontri interreligiosi sul tema. Il che rappresenta sicuramente una potenzialità del messaggio dell’Enciclica che potrebbe essere utilizzata come strumento di apertura ad incontri interreligiosi.
Paolo Menichetti, Forumambientalista Lazio: un’associazione nata nel 2003, che si occupa di promozione delle energie alternative al fossile, al nucleare e all’incenerimento dei rifiuti, la riduzione, il riuso e riciclo dei rifiuti e la raccolta differenziata porta a porta, la difesa dell’acqua come bene comune, le pratiche agricole compatibili con l’ambiente, lo sviluppo del sistema di aree naturali protette, lo sviluppo locale in alternativa alla politica delle Grandi Opere. Ha affrontato un’importante tematica e problema di grande attualitĂ : lo scarso coinvolgimento dei giovani nel mondo del volontariato. Una volta svolto il servizio civile, infatti, i giovani hanno come principale obiettivo quello di trovare stabilitĂ nel lavoro, vista la grave precarietĂ in cui vivono. Di conseguenza, il binomio volontariato-disoccupazione rappresenta un grande problema di reperibilitĂ di volontari tra i giovani e motivo di un’etĂ media alta tra chi, invece, svolge il ruolo di volontario.
Giuseppe Onufrio, Greenpeace Italia: associazione presente dal 1986 che lavora direttamente con le comunità per proteggere il pianeta grazie ad attivisti, volontari e sostenitori che lottano in tutto il mondo per un futuro migliore. Hanno presentato un primo rapporto sul cambiamento climatico nel 1990. Svolgono campagne per sensibilizzare imprese e governi perché s’impegnino concretamente nella direzione del contrasto al riscaldamento globale, per un sistema energetico basato al cento per cento sulle fonti rinnovabili, che sia accessibile a tutte le persone nel pianeta. Si avvalgono di circa 1300 volontari. La Laudato Si’ ha rappresentato un insegnamento morale basato su scienza effettiva. Prima Papa Francesco con l’Enciclica e nell’ultimo periodo Greta Thunberg rappresentano un allarme epocale che deve attivare tutti noi. Inoltre, la Laudato Si’ ha costretto anche molte altre religioni a prendere una posizione al riguardo. Proprio nel 2015, l’Associazione ha scritto una lettera aperta, pubblicata da Repubblica, in cui ha espresso a Papa Francesco sincera gratitudine per le iniziative che il Pontefice ha preso in difesa del clima globale. Il Direttore ha parlato di una “bonifica morale”, una vera e propria necessità di prendersi le responsabilità di ciò che stiamo provocando al nostro pianeta, che stiamo rendendo “invisibile”. E’ proprio sulla base di questa “bonifica morale” che occorre rilanciare l’Enciclica del Papa.
Diego Pasquali: sta svolgendo un tirocinio in comunicazione ambientale presso Forumambientalista. Ci ha ricordato l’importante conferenza sul clima di Parigi (COP21) che si è svolta a dicembre 2015, in cui 195 Paesi hanno adottato il primo accordo universale sul clima mondiale. Un accordo che definisce un piano d’azione globale per rimettere il mondo sulla buona strada ed evitare cambiamenti climatici pericolosi, limitando il riscaldamento globale ben al di sotto dei 2ºC. Pochi mesi prima della COP21, a maggio 2015, Papa Francesco pubblica l’Enciclica Laudato Si’, segno di evidente correlazione tra questi due importanti eventi. Alla luce di questa correlazione, sarebbe interessante proporre un percorso di studio che riguardi i cambiamenti ambientali dalla nascita del cristianesimo fino ai giorni nostri, da proporre alle nuove generazioni per renderli parte consapevole del problema.
Mariagrazia Midulla, WWF ITALIA: si occupa di clima da sempre per questa organizzazione che, con l’aiuto dei cittadini e il coinvolgimento delle imprese e delle istituzioni, contribuisce incisivamente a conservare i sistemi naturali in Italia e nel mondo. Opera per avviare processi di cambiamento che conducano a un vivere sostenibile e agisce con metodi innovativi capaci di aggregare le migliori risorse culturali, sociali, economiche. Dal 2001 si occupano dei negoziati sul clima. Il WWF ha collaborato con Netflix per la realizzazione e la promozione di “Our Planet”, una serie documentaria sugli animali, dove si possono vedere in maniera chiara ed esplicita le conseguenze che si stanno verificando sul nostro pianeta. Hanno collaborato anche con la FOCSIV (Federazione degli Organismi Cristiani Servizio Internazionale Volontario) con vari progetti e lavori di alfabetizzazione. Nel suo intervento ha sottolineato in particolare l’importanza di unire l’aspetto locale a quello mondiale: bisogna superare l’egoismo del “non mi riguarda” e iniziare a “pensare globalmente e agire localmente”. Interessante sarebbe la formazione di un gruppo di lavoro internazionale sull’Enciclica, che rappresenta un importante terreno d’incontro.
Alfonso Cauteruccio, Greenaccord: associazione che si rivolge, in particolare, al mondo dell’informazione e della comunicazione, sia italiano che internazionale, per sollecitare riflessioni e approfondimenti circa ruolo e responsabilità di giornalisti e comunicatori in ordine alle tematiche ecologiche. Organizza iniziative formative, sempre nell’area di un’educazione al rispetto dell’ambiente e ai nuovi stili di vita, anche rivolte agli studenti e ai cittadini. Il Presidente ha sottolineato l’aspetto decisamente positivo che si è instaurato tra i giornalisti e gli scienziati grazie alla Laudato Si’, che ha ridato dignità alla scienza. Una sua proposta interessante è quella di far risaltare le parrocchie come luogo di aggregazione per istaurare un dialogo fruttuoso con ministeri ed enti e migliorare la situazione ambientale a Roma (spazzatura, trasporti). Proprio la Diocesi può essere il giusto luogo per riprendere queste tematiche, soprattutto perché a Roma non c’è un assessore all’ambiente che possa fungere da fulcro. Altra proposta: far istituire dalla Diocesi, una volta al mese, la “preghiera per il creato”. Ad ottobre, durante il Sinodo per l’Amazzonia, si potrebbero organizzare nelle parrocchie alcuni incontri con i padri sinodali sulle tematiche ambientali e sulle specifiche del Sinodo per l’Amazzonia.
Dante Fasciolo, Movimento Azzurro: associazione ambientalista per la pace, la giustizia, i diritti, la solidarietà riconosciuta dal Ministero dell’Ambiente. Sono stati riconosciuti al livello nazionale grazie alla Legge Merli, che è stata la prima disciplina organica in materia di acque nell’ordinamento italiano (nel 1976) e con la quale si avverte per la prima volta l’esigenza di apprestare un’adeguata tutela alla risorsa idrica. Sono riusciti ad avere dei presidi scientifici attraverso l’università . Il Segretario Generale ha sottolineato l’importanza di creare iniziative ed eventi aperti indifferentemente al mondo cattolico e laico, vista l’ampiezza della tematica che riguarda tutti gli esseri umani.
Monica Romano, Economista dello Sviluppo Rurale: l’impatto enorme e devastante del cambiamento climatico viene avvertito in particolare dai piccoli contadini e produttori delle zone rurali dei Paesi in Via di Sviluppo, che costituiscono anche la maggior parte dei poveri a livello globale. Sono quelli che contribuiscono di meno alla crisi ambientale, ma pagano il prezzo piĂą alto. Si comincia a parlare di “rifiugiati” del clima in certe regioni del mondo, che rischiano di scomparire a causa del clima. La Laudato Si’ invita ad affrontare la questione ambientale in maniera piĂą olistica, partendo da un’ecologia umana. E’ necessario informare e sensibilizzare la gente al fatto che bisogna cambiare i comportamenti individuali perchĂ© questi problemi sono solitamente percepiti a livello macro, globale, mentre anche il contributo dei singoli a livello locale è importante per un’inversione di tendenza. Forse informando delle catastrofiche prospettive per il futuro dei nostri figli e nipoti si può fare leva per suscitare motivazioni che spingano al cambiamento di comportamento. A questo può e deve contribuire anche una “narrativa” e una “prassi” ecclesiale che pongano maggiormente al centro la cura del creato, della nostra casa comune, tra le prioritĂ etiche dei credenti.
Altre proposte interessanti emerse dagli interventi in generale:
1) istituzione di cenacoli, per fare rete – eventualmente da definire in termini di obiettivi e modalità operative;
2) iniziative come “Urban Nature”, del WWF, evento dedicato alla natura in città . I giovani e le scuole sono protagonisti grazie ai loro progetti e lavori dedicati alla natura;
3) La Giornata Nazionale del Creato, a livello diocesano, e appuntamenti regolari (per esempio due volte l’anno), per pregare per il creato nelle parrocchie e realtĂ ecclesiali.
4) iniziative nell’agroromano, territorio che ha un’alta potenzialità sulla produzione agricola che oggi è totalmente inesistente;
5) un convegno in cui si possa affrontare il tema giovani e volontariato;
6) una piattaforma permanente di queste e altre organizzazioni rilevanti e interessate, nell’ambito dell’Ufficio della Pastorale Sociale e del Lavoro.