Nel contesto del Tempo del Creato, che si celebrerà fino a domenica 4 ottobre, e nel quinto anniversario della Laudato si’, Papa Francesco esprime la sua preoccupazione per il “debito ecologico” che si genera spremendo e sfruttando le risorse naturali.
Dio ha posto dei beni sul pianeta e noi non siamo i loro proprietari e dominatori. La tutela dell’ambiente non può essere assicurata sulla base del calcolo di costi e benefici. Bisogna prestare attenzione alla bellezza e amarla. La terra è un’eredità comune, i cui frutti devono andare a beneficio di tutti.
Cos’è il “debito ecologico”? Papa Francesco lo spiega molto chiaramente: è lo squilibrio commerciale tra Nord e Sud, che ha gravi conseguenze ecologiche:
1% è la popolazione che ha più del doppio della ricchezza del resto del mondo;
821 milioni di persone che soffrono di deprivazione alimentare cronica;
5,50 USD sono i soldi con cui quasi la metĂ della popolazione mondiale vive ogni giorno;
2.200 milioni di persone non hanno accesso all’acqua potabile nelle loro case;
1/5 Molti popoli indigeni sono proprietari legali di un solo quinto delle terre che gestiscono da secoli.
Oggi piĂą che mai dobbiamo ascoltare questo grido e promuoverlo concretamente, con uno stile di vita solidale.
Dobbiamo riconoscere che non abbiamo saputo custodire il creato con responsabilitĂ . Papa Francesco non si stanca di ripeterlo: dobbiamo cambiare il nostro rapporto con il pianeta.
In questo cammino di conversione hanno iniziato a muoversi diverse associazioni e movimenti cattolici. Imparare, vedere, comprendere, attivarsi, rispondere, dedicarsi: queste le basi dei corsi che hanno portato ad avere 60 animatori Laudato Si’ certificati nella scorsa primavera e di altri 120 in formazione, che hanno partecipato durante l’estate. Vivendo l’Enciclica nelle loro vite hanno ispirato e attivato numerosi Circoli Laudato Si’. Adesso ci sono 12 circoli Laudato Si’ a Roma e 3 nel Lazio.
In questo contesto si sono legate tre importanti realtà , le organizzazioni cattoliche, i circoli e gli animatori Laudato Si’ che condividono insieme un nuovo cammino di ecologia integrale.
“Se noi ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza nella nostra relazione con il mondo, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore o del mero sfruttatore delle risorse naturali, incapace di porre un limite ai suoi interessi immediati. Viceversa, se noi ci sentiamo intimamente uniti a tutto ciò che esiste, la sobrietà e la cura scaturiranno in maniera spontanea”. (Laudato Si’ 11)