Come sono collegati il Coronavirus e le crisi ambientali in Europa? Nel webinar Tempo Del Creato che si è svolto nel pomeriggio si è parlato degli approcci regionali per una giusta transizione verso l’ecologia integrale. Ogni settimana un continente affronta il tema della giusta transizione energetica, ciascuno dal proprio punto di vista con relatori autorevoli. Questa settimana è stato trattato il tema dalla prospettiva dell’Europa.
Riportiamo alcuni degli interventi dei relatori di oggi:
Suor Alessandra Smerilli, Economista e coordinatore del Gruppo di Lavoro, Economico della Commissione Vaticana Covid-19, Membro del Comitato Scientifico e Organizzatore delle Settimane Sociali Cattoliche Italiane:
Papa Francesco ci ha chiesto di essere CONCRETI. La pandemia ha portato all’importanza della Casa comune. Il Papa ci ricorda che nessuno si salva da solo, noi siamo uno se siamo insieme. La crisi del Covid è iniziata come crisi sanitaria, ma la salute a livello mondiale deve essere considerata come un bene comune. Questa crisi porta a delle disuguaglianze. E questa crisi è diventata anche una crisi economica e sociale. Dopo la crisi, alcuni lavoratori sono diventati ancora più invisibili. La Commissione Covid-19 voluta dal Papa vuole cambiare quel vecchio modo di pensare e andare avanti verso uno sviluppo equo. Prepariamo il futuro, e dobbiamo fare qualcosa adesso per il futuro. Noi non dobbiamo solo accettarlo passivamente, ma abbiamo il diritto e il dovere di fare qualcosa.
Una delle parole chiave del titolo di questo webinar è RESPONSABILITA’, LA RESPONSABILITA’ DELL’EUROPA.
Alcune nostre proposte per l’UE:
– Dare priorità al green deal come sorta di investimento iniziando proprio da adesso. L’economia deve essere utilizzata insieme a tutti, come dice la Laudato Si’, dobbiamo trovare delle soluzioni INSIEME;
– incorporare un target di assunzione all’interno della Banca Centrale;
– la responsabilità del debito ecologico: sappiamo che le parti più ricche del mondo producono e consumano prodotti dalle risorse. Gli scambi ecologici disuguali nel mondo non sono legati a un momento particolare nel tempo, tanti paesi hanno sfruttato risorse naturali che si trovavano nei paesi più poveri. Noi come Europa siamo in debito con loro. Come dice la Laudato Si’ esiste un debito del mondo tra il Nord e il Sud.
Le giovani generazioni devono considerare il prezzo di tutto questo e noi abbiamo una responsabilità nei loro confronti.
Riporto anche alcune buone pratiche e note positive:
– il Giardino Laudato Si’: 7 comuni del Nord Italia si sono impegnati nel creare un progetto sostenibile in linea con l’Enciclica. Questo è un esempio di come la Laudato Si’ può diventare realtà;
–Economy of Francesco: l’evento on line che si terrà dal 19 al 24 novembre e già i giovani stanno creando molti villaggi tematici.
Marcin Kedzierski, Jagellonian Club in Polonia:
La pandemia è un’emergenza senza precedenti. Il cambiamento portato dal Covid noi ancora non lo abbiamo vissuto. Ma sicuramente la crisi del Covid ci ha mostrato chi ne beneficerà, grandi aziende come Amazon, Facebook, etc.
Nessuno parla di disinvestimento, non vedo programmi dedicati alla stabilità o al mercato al riguardo. E’ importante che la filosofia che c’è dietro a questo argomento venga seguita dai politici. Io penso di più a una stabilizzazione di questa rivoluzione, che deve essere affrontata e fronteggiata.
Per questo Papa Francesco ci chiama a dare soluzioni concrete: è questa la nostra grande responsabilità.
Lydia Machaka, Responsabile CIDSE Giustizia Climatica e Energia
Papa Francesco ha detto che la crisi climatica rappresenta una delle sfide primarie che stiamo affrontando oggi.
Noi dobbiamo ridurre le nostre emissioni per arrivare a 1,5 C, ma le politiche attuali non stanno tenendo in considerazione il cambiamento climatico. Le temperature mondiali stanno aumentando di tanto. L’anno scorso abbiamo assistito a un record di aumento di temperature. In Malawi, Mozambico, Sud Africa, ma anche in Australia, dove gli incendi si verificano di continuo.
Le emissioni procurano temperature elevate, questo sta condizionando il sistema di produzione, quindi non si può continuare ad agire come è stato fatto fino ad adesso, si deve trovare un approccio diverso. Quest’anno tutti i paesi devono sottoscrivere un impegno nazionale con il CIDSE per il loro contributo all’energia. Quest’anno in particolare, ci sono 90 accordi e 70 paesi hanno già sottoscritto accordi, per un approccio comprensivo diverso. Per arrivare a questa transizione è importante che scienziati e politici partecipino assicurando il passaggio dai combustibili fossili. E’ importante non lasciare nessuno dietro, nessuno alle spalle. Una giusta transizione deve coinvolgere tutti, con un approccio che viene dal basso, per un’uguaglianza maggiore a livello sociale. Nessuno deve essere lasciato in disparte. Siamo tutti membri.